Radiestesia Vibrazionale
Come funziona la Radioestesia Vibrazionale?
Sono necessari talenti extrasensoriali?
Ho utilizzato la Radiestesia Vibrazionale su di me per circa 2 anni e, riscontrato gli esiti positivi, ho iniziato a proporla a conoscenti con un ulteriore riscontro della sua efficacia e le persone stesse che l’hanno ricevuta mi hanno chiesto d’impararla per poter continuare autonomamente
La base di questa tecnica è la considerazione della materia, quale manifestazione di energia, deduzione confermata sia dalle recenti scoperte della fisica subatomica che ancor prima da A. Einstein.
Il fenomeno radioestesico si fonda sul principio che ogni corpo è immerso in vibrazioni ed è esso stesso è vibrazione. Ci sono quindi le vibrazioni emesse dal corpo e nello stesso momento ricevute da tutto ciò che ci circonda. I segnali partono dai corpi e pervengono all’operatore, tra di essi egli seleziona solo quelli che costituiscono l’oggetto del suo interesse, ossia che appartengono al particolare elemento della sua analisi.
La radioestesia è innata nell’essere umano. E’ quella stessa sensibilità che permette in natura agli animali di scegliere l’alimento che procura loro uno stato di benessere, o alle popolazioni indigene di lavorare e trasformare alimenti, erbe, piante in uno specifico modo per eliminarne le tossine ed esaltarne gli effetti benefici. La radioestesia è dunque una sorta d’istinto superiore che tutti potenzialmente possediamo, ma che raramente manifestiamo, in quanto la moderna civiltà ha allontanato l’essere umano dalle sue capacità istintuali. E’ infatti noto l’uso abnorme che le popolazioni, soprattutto occidentali, fanno dell’emisfero sinistro del cervello, preposto all’attività razionale, analitica, e quanto poco spazio sia per l’emisfero destro, quello intuitivo, percettivo e delle capacità sensitive.
Ci sono persone che non hanno bisogno degli strumenti radioestesici, infatti l’elemento determinante è l’apertura dei canali di comunicazione tra l’inconscio e la coscienza che si manifesta con riflessi neuro-fisiologici, ossia la risposta fisica. Gli strumenti (biotensor e pendolino) sono quindi amplificatori dei segnali inviati dalla coscienza. Sono impulsi elettrici convertiti dal sistema nervoso e che stimolano i muscoli dell’operatore, in pratica le antenne radioestesiche possono essere considerate rilevatori delle microattività muscolari. Ma la radioestesia coinvolge anche la mente dell’operatore che è uno strumento molto delicato, in grado di emettere e ricevere messaggi a distanze ben superiori di qualunque trasmettitore radio. Il biotensor e il pendolino amplificano, rendendoli così visibili anche al senso fisico della vista, i segnali che partono dall’operatore e arrivano all’operatore . E’ ovvio che, nella maggior parte dei casi, le antenne radioestesiche si muovono facilmente con chiunque, ma ciò non vuol dire che i segnali (le risposte) siano attendibili e ciò è invece molto importante ,in quanto, molto spesso la radioestesia viene utilizzata per testare rimedi, intolleranze ecc.
La Radioestesia Vibrazionale è una tecnica che parte da un fenomeno psichico, ma che necessita per la sua corretta applicazione di una particolare capacità mentale, che viene sviluppata, o meglio risvegliata, grazie a ripetuti e costanti esercizi. Prima di tutto và praticata molto su di sé ed è perciò che inizialmente la propongo come auto-trattamento, solo dopo averla integrata ed affinata su di sé è possibile applicarla anche sugli altri.
Per una corretta applicazione della Radioestesia Vibrazionale, è necessario che l’operatore si ponga in una situazione di perfetto vuoto mentale, di rilassamento e neutralità, ciò perché i suoi desideri inconsci potrebbero influenzare le risposte e la sua ansia provocare movimenti involontari. Dunque mente libera da stress e pensieri.
Da dove arrivano i segnali non attendibili? Dal nostro corpo mentale e emotivo, dalle nostre credenze, dai nostri percorsi associativi mentali, che sono nell’emisfero sinistro del cervello. Ogni esperienza, felice o dolorosa che sia, “segna” il nostro cervello, che per sua natura è plastico, si creano così percorsi associativi (sinapsi) che si riattivano automaticamente nel momento che una circostanza simile si ripropone, ripetendo così lo stesso modello di risposta all’evento. Si crea così il nostro io piccolo, o personalità, tramite il quale spesso viviamo, decidiamo e immaginiamo di sentire.
L’emisfero sinistro è quello che utilizziamo di più, è quindi molto attivo come rete neuronale, ma in effetti gli sono state date incombenze che spettano all’emisfero destro. Mi spiego meglio: se andiamo a fare la spesa al supermercato l’emisfero destro dovrebbe scegliere cosa è meglio comprare e l’emisfero sinistro contare i soldi al momento di pagare il conto alle casse. E’ dunque necessario bypassarlo e attivare l’emisfero destro, quello più intuitivo, che ha aree atemporali, che ha la connessione con nostre parti psichiche profonde che utilizziamo poco o niente. Per esempio incontrare o ricevere una telefonata da una persona che non vediamo da anni, dopo averla pensata, è uno degli esempi classici per comprendere la funzionalità dell’emisfero destro. Noi siamo già in collegamento con questa persona e tramite segnali sottili, ma inconsapevoli, ci mettiamo in comunicazione e attiviamo nella dimensione materiale le circostanze per incontrarla. Tutto ciò è molto vicino alla fisica quantistica, ma anche alla visione olistica dell’ Essere Umano, come manifestazione nella materia di ciò che prima ancora è e cioè“Energia”.
Si è osservato che la collaborazione tra medico e operatore vibrazionale possa consentire un notevole risultato sinergico, in quanto è fondamentale per la guarigione il processo di conoscenza e di sviluppo delle potenzialità innate nell’essere umano, grazie alle quali egli può avviare l’autoguarigione. Se ci procuriamo una piccola ferita, il corpo stesso procede alla cicatrizzazione e alla ricostruzione della pelle. L’autoguarigione è un normale fenomeno che avviene innumerevoli volte durante la vita di un essere umano, per lo più inconsapevolmente. L’autoguarigione avviene con il ripristino dell’equilibrio energetico e la Radioestesia Vibrazionale stimola tale ri-equilibrio. Si tratta, da un lato, dell’apporto energetico esterno fondato sull’invio vibrazionale, la cui fonte è il campo energetico universale, finalizzato ad ottenere e mantenere il bilanciamento della struttura sottile e, conseguentemente fisica, dell’individuo. Dall’altro lato, si può operare con un intervento interno, concernente la trasformazione interiore del soggetto per la quale è necessaria l’azione diretta del soggetto stesso.
La tecnica Radioestesia Vibrazionale è un protocollo preciso, pragmatico, che se utilizzato come insegnato, permette di verificare la connessione con l’emisfero destro, di escludere interferenze mentali o emotive, aiuta ad attivare, tramite esercizi, la rete neuronale dell’emisfero destro. Dai risultati riscontrati da me e dai miei allievi in questi anni posso affermare che è una tecnica efficace, sicura, che determina anche cambiamenti importanti nelle persone, ma nel rispetto della consapevolezza che man mano si espande, perché ci si conosce più profondamente, ci si mette in una posizione di comprensione e di non giudizio in primis verso se stessi e poi in modo spontaneo nei confronti degli altri. Non è equilibrato togliere parti dell’io irrigidito se non c’è un io sano a sostituirlo! Gli effetti per la psiche possono essere devastanti in quanto non c’è un modello di riferimento. A tal fine la Radioestesia Vibrazionale comprende anche spunti psicologici proprio per accompagnare con professionalità verso un nuovo modo di Essere nel rispetto della persona e del suo contesto sociale. Individuare la tipologia caratteriale alla quale appartiene la persona, la quale riflette caratteristiche fisiche, psicologiche ed energetiche specifiche (Wilhelm Reich e Alexander Lowen), costituisce per l’operatore un’importante guida verso la comprensione del sistema di pensiero della persona, dei conflitti che egli incontra o che ha più volte incontrato.
Protocollo e linee guida per la corretta applicazione della tecnica, conoscenza della psiche, costante lavoro su di sé da parte dell’operatore, comprendere le leggi secondo cui si muove l’energia (la legge di gravità la conosciamo tutti, ma non si vede!) concorrono a far si che la Tecnica Radioestesia Vibrazionale sia uno strumento valido e completo nell’ambito delle discipline per il benessere naturale dell’ Essere Umano.
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